Smart working con bambini: guida completa di sopravvivenza
Non ero molto sicura di voler fare questo genere di post, ma visto il periodo delicato e la vostra richiesta ho pensato che mi sarei buttata nell’impresa e condividere con voi la mia esperienza di smart working con bambini. Daje!
Premetto che non è semplice lavorare da casa e che è sicuramente ESTREMAMENTE soggettivo: dipende da quanto noi siamo abituati a lavorare da casa, che tipo di lavoro facciamo, se effettivamente si tratta di smart working o telelavoro (per fare chiarezza vi rimando a un post sulla differenza tra le due modalità). L’elemento però più importante è il numero e l’età dei bambini che si hanno in casa.
Vi lascio la mia esperienza su come lavorare da casa con due bambine di 3 e 5 anni, ben consapevole che è un’età abbastanza semplice perché possono giocare insieme e non sono da seguire con i compiti.
Spero che comunque queste piccole indicazioni possano esservi utili!
Come lavorare con bambini da casa
Sono abituata a lavorare da casa, anche se preferisco di gran lunga lavorare in ufficio, e in questi anni ho accumulato un po’ di esperienza nella gestione del lavoro da casa (vi davo qualche consiglio su come lavorare da casa in questo post!).
Prima di cominciare: dimenticate di lavorare otto ore filate. Questo non è possibile. Ma è possibile lavorarne cinque, al massimo della concentrazione e della produttività e questo giocherà sicuramente a vostro favore.
In generale i consigli che mi sento di dare per lavorare da casa con i bambini sono pochi, ma per me fondamentali. Iniziamo!
Definire bene le regole.
Io ho due bambine troppo piccole per leggere una lunga fila di minacce e abbastanza grandi per poter capire piccole ma fondamentali regole da seguire.
Io, dal primo giorno, ne ho definite tre:
– Quando la mamma lavora non si litiga, pena la morte.
– Quando la mamma è al telefono non si disturba, pena la morte.
– Quando si ha finito di giocare, si riordina, altrimenti la casa diventa un circo nel giro di due giorni.
Ammetto che non sempre le tre regole sono rispettate, ma averle chiarite fin dall’inizio mi permette di poterle chiamare in causa e dichiarare che i patti sono stati traditi e quindi che verranno presi dei provvedimenti molto seri a riguardo. Quali siano questi provvedimenti ancora non lo so, come quando grido: “guarda che conto fino a tre!!!”… cosa succederà al tre ancora non l’ho stabilito!
Definire uno spazio temporale per il lavoro/gioco libero
La seconda cosa che ho fatto e che ho visto funzionare è stato disegnare la nostra routine giornaliera, dove ho segnato le attività della giornata divise per fasce orarie colorate per aree tematiche.
Le bimbe a colpo d’occhio possono vedere quando devono dedicarsi al gioco libero, quando possono guardare un po’ di cartoni animati, quando possiamo stare insieme a giocare, quando dobbiamo cucinare e mangiare, quando riordinare, quando mettere il pigiama etc etc.
Vi rassicuro: non siamo magici e non sempre questo schema funziona, ma quando ci troviamo in una situazione difficile abbiamo uno schema su cui affidarci. Funziona sia per loro, che per me!
Esserci
Esserci significa: esserci.
Quando si lavora, occorre lavorare a testa bassa, senza distrazioni di nessun tipo (come vi dicevo nel post sulla tecnica del pomodoro, chi ha figli non ha bisogno di un timer per rimanere concentrato!). Per questo vi consiglio, a fine giornata, di pianificare BENE il lavoro da fare il giorno dopo, di scriverlo in modo chiaro e ordinato per priorità, in modo tale che ad ogni distrazione o blocco di lavoro sappiate sempre da dove ripartire.
La stessa cosa vale quando passate il tempo con i vostri bambini. Quel tempo dovete dedicarlo a loro in modo esclusivo, in modo che loro sentano la vostra vera presenza. Non pensate al lavoro da fare, cercate di non programmare telefonate in quell’arco di tempo. Cercate di non spendere quel tempo per fare le faccende di casa lasciate indietro con la scusa di coinvolgerli (lo faccio anche io eh, ci mancherebbe!), ma giocate a quello che vogliono loro e fate in modo che al centro dell’attività ci siano loro. Questo non vuol dire che dobbiate fare lavori e lavoretti, dipingere, fare la carta pesta o sculture di pasta di sale. Basta giocare, semplicemente. Ascoltarli, stare con loro. Il tempo che si passa insieme non deve essere di quantità, ma di qualità. Passare del tempo con loro li renderà appagati e li aiuterà ad accettare meglio gli accordi presi: adesso è l’orario dei giochi con la mamma (o del papà), dopo sarà l’orario del lavoro.
Coinvolgerli
Spesso non c’è modo di tenere i bambini lontani dal nostro spazio di lavoro, quindi che fare? Coinvolgerli è l’unica soluzione.
Preparate anche per loro una piccola postazione con fogli, quaderni e colori e lasciate che si perdano in disegni, scritture e scarabocchi. Prenderteli sul serio nel loro lavoro, probabilmente si stancheranno prima di voi e correranno a giocare in men che non si dica!
Se ve la sentite provate anche a spiegare cosa state facendo, in cosa consiste il vostro lavoro, si annoieranno in un batter d’occhio!
Svegliarsi presto
Io al mattino lavoro meglio, perché solitamente sono più concentrata e creativa. Per recuperare un po’ di ore di lavoro senza distrazioni cerco di svegliarmi presto per potermi dedicare a quelle cose urgenti che necessitano di concentrazione massima senza distrazioni.
Per alcuni lavorare alla sera e di notte è meglio e non lo metto in dubbio: silenzio infinito, spazio infinito. Ma questa soluzione credo sia più vantaggiosa per i single. Ricordiamoci che al mattino i bambini saranno svegli e necessiteranno della nostra presenza già dai primi minuti del mattino. Essere stanchi non gioverà a nessuno e anzi rischieremo di non riuscire a lavorare, non riuscire a seguire i bambini, non riuscire a combinare nulla. Risultato? Frustrazione e nervosismo per tutti.
In più credo che svegliarsi al mattino presto consenta di arrivare a mezzogiorno con già una buona fetta di lavoro fatta, quindi con meno ansia durante la giornata e la possibilità di dedicarsi ai bambini con più leggerezza.
Flessibilità
La Flessibilità è necessaria ed essenziale. Cerchiamo di pianificare e lavorare concentrati, di sfruttare al massimo ogni mezz’ora che ci viene concessa e se qualcosa dovesse andare storto… pazienza! Siamo tutti sulla stessa barca adesso, è necessario pretendere un po’ meno da noi stessi in questo momento.
Spero che questi piccoli suggerimenti vi siano stati d’aiuto.
Se avete altro da aggiungere o volete approfondire l’argomento fatemi sapere lasciando un commento!
Alla prossima!
Juliet
Conosco questa ragazza che trovo un’ottima mamma e un’ottima amica.
MBMedia
Sei troppo carina!!! Grazie grazie grazie mille per il supporto!